mercoledì 15 giugno 2011

Chiedere scusa

Alle volte ti senti inadeguato,fuori luogo, circondato da persone poco leali ed assolutamente prive di valori e moralità, la solitudine dei sentimenti, la mancanza di attaccamento a quei valori condivisi per i quali avrEsti perso la vita e che oggi ti accorgi essere stati il frutto di una povera giovenil fantasia. Guadagni, posti al sole, compromesi e ruberie hanno infangato le coscienze più della terra bagnata di trincea. L'unto delle ladrerie insozza gli animi ancor più del sangue di giovani valorosi che in tempi ormai lontani combatterono affinchè tutti noi potessimo sporcare di letame le loro tombe e la loro memoria. Mi sento inadeguato, non ce la faccio a preservare la mia integrità morale guidando follemente contromano, ho già sbattuto più volte, non ho più il mezzo di locomozione, mi guardo attorno e mi sento inadeguato, mentre una calda lacrima mi solca il cuore, un cuore pietrificato dal cinico utilitarismo con cui il mondo che mi circonda sfrutta fino all'ultimo grammo quanto di bello, glorioso, e dignitoso ha distrutto per propri interessi infami. Comandano truppe di cartone, spostano su finte zone di operazione carri armati che non esistono, richiedono concorsi di eserciti non più amici, decidono lo sbaraglio e non rischiano dolorose, ma necessarie riforme, in tutto questo mi sento inadeguato, imbrigliato in un limbo di burocrati che se ne fregano della vita umana e della dignità, che hanno ucciso sull'altare dei propri comodi l'onore ed i fasti di un mondo in cui pensano di essere a casa, ma del quale non conoscono nulla se non gli ambiti angusti e maleodoranti delle loro deplorevoli azioni. Io mi sento sempre più inadeguato e non posso fare altro che chiedere SCUSA!

domenica 12 giugno 2011

Perchè sono andato a votare pur ritenendo il voto un gioco cartaceo

Il tam-tam referendario pare stia portando i suoi frutti, forse quest'oggi o domani al massimo (13.06.2011) la tornata referendaria potrà finalmene dirsi efficace, non importa se vinceranno i Si o i No, l'importante è che vinca la democrazia, intesa come evento partecipativo di una intera comunità. E' un assoluto paradosso il fatto che una intera Nazione insorga quotidianamente contro la propria classe politica per poi fallire nel momento in cui le si dà la possibilità di esprimersi, la cosa è tanto assurda quanto purtroppo pesantemente connaturata nello spirito degli individui. La delega, lo spostamento delle responsabilità, la mancata espressione sono tutte forme di pigrizia prima di tutto intellettuale e poi fisica. Non va a votare chi non intende trovare la scheda elettorale sepolta chissà dove, non va a votare chi non ha rinnovato i documenti di riconoscimento, perchè tanto: "che ci devo fare". Non va a votare chi preferisce le panciolle casalinghe o la sabbia appiccicosa di un sonnacchioso pomeriggio al mare, insomma non vanno a votare tutti coloro i quali gradiscono l'inerzia all'azione. Lungi dallo scrivente pensare che il voto abbia una intrinseca efficacia nella risoluzione dei problemi quotidiani dei cittadini, peraltro il sistema referendario italiano è tanto macchinoso quanto assolutamente inefficace, poichè le abrogazioni o le proposte votate necessitano comunque di un parallelo iter legislativo che rende carta straccia l'opinione dei cittadini. Si ritiene tuttavia che l'esercizio elettorale dia un senso di disciplina al singolo ed alla comunità, fornisca gli strumenti dell'autoeducazione e della stoica abilità di superare istinti e pulsioni a favore di costumi più idonei ad una società organizzata. Si ribadisce per l'ennesima volta non occorre dire Si o No, occorre trasformare la parola in azione, pur consapevoli della inefficacia di questa, ma pursempre una azione pilotata dalla coscienza e dall'intelletto di ciascuno, una azione logica e quindi in se stessa una azione sociale e politica.