martedì 2 agosto 2011

L'oscurità della passione.

Le passioni sono qualcosa di pericoloso, di impulsivo, di impellente e quindi nettamente opposte a qualsiasi genere di ragionamento. La passione sportiva ci fa allenare in palestra o al parco senza sosta, ma porta alcune teste di legno a picchiare a morte altri individui in uno stadio. La passione politica porta a perorare giuste cause senza timore alcuno di rappresaglie partigiane, ma tanta vis alle volte causa incredibili tragedie che si chiamano guerre, ipse dixit "la politica fatta con altri mezzi". La passione d'amore incendia i cuori degli adolescenti, ma ottenebra la mente degli stalker di professione e non. Insomma ogni attività appassionata dell'uomo nasconde nel suo intimo un bianco ed un nero che alle volte si distinguono nettamente ed in altre circostanze rimangono invece frammischiati in grigi infiniti dove l'anima si perde disperando di poterne uscire. Le secche della passione invischiano l'intelletto fino alla perdita della ragione, la navicella della indefettibile inntelligenza umana è superata dai palpiti del sangue nelle arterie e l'uomo coscientemente guidato da un io incosciente naufraga "dolcemente in un leopardiano mare" Sì perchè il vero colore della passsione non è il rosso come comunemente si pensa, cromaticamente la passione ha il gusto dello scuro che col tempo annebbia la vista ed ottenebra i sensi, rallenta i riflessi fino a farli scomparire, mentre chi ne è colmo pensa di dominare se stesso ed il mondo, quando nella realtà l'individuo diviene solo un burattino nelle mani del proprio infelice cuore. Gli antichi ritenevano il cuore fosse la vera sede dellì'intelligenza, forse avevano compreso più e meglio di noi che nel cuore risiede il segreto della lucidità, un cuore libero consente alla mente di lavorare, un cuore appassionata frena l'intelletto e progressivamente dà spazio ad incomprensibili ed imponderabili scelte.