venerdì 7 dicembre 2012

Sintesi Politica Il ritorno di Mister B.

Gli ultimi convulsi giorni della politica italiana hanno riportato alla ribalta Mister B. Lo davano per morto e sepolto, avevano tutti cantato la messa da requiem e lui invece, oplà apparire fuori cilindrescamente conigliato, che poi date le dimensioni del personaggio c’è poco da rimpicciolirsi, in un cilindro ci sta benissimo da se. Fatte salve le considerazioni fisiche, i super lifting ed il mascherone ormai da perenne sessantenne, occorre dire che il Cavaliere ha una dote, riesce ogni volta a sollevare dibattiti ed entusiasmi. L’uomo di Arcore fa parte di quella specie di individui che nel proprio DNA portano il segno di essere l’uomo del destino, è un naturale riferimento, riesce a catalizzare interesse, invidie e consensi e questo, checché ne dicano D’Alema, Bersani e l’Economist, lo rende un uomo di potere, un animale politico, qualcuno da cui guardarsi e per tanti, di cui fidarsi. Tornando agli eventi di queste ultime ore ed alle reazioni scomposte di una intera classe politica all’annuncio del “Ritorno in campo” occorre osservare che il piccoletto sapeva bene di sollevare un gran polverone ed infatti ha artatamente deciso di colpire nel momento in cui il governo Monti avrebbe avuto più bisogno di serenità. Calma è gesso, il berlusca non è sciocco, non farà saltare il banco senza prima aver blindato alcune questioni e Monti in fondo in fondo è suo amico, lo ha appoggiato in tutto è per tutto per cui le cose seguiranno il proprio naturale corso, ma allora cosa sta succedendo e soprattutto cosa occorre fare. Sta succedendo quello che era ovvio accadesse, il centro-destra alla deriva ha bisogno di un leader, il centrosinistra alla deriva ha bisogno di un programma, Grillo alla deriva ha bisogno di stabilità e tutti gli altri in alto mare guardano chi per primo riuscirà a trovare la bussola per attaccarsi dietro a quello che sarà il carro del vincitore. Intanto i cittadini attoniti restano a guardare, anzi restano a pagare, perché in questa totale assenza di politica i tecnici, foraggiati dal sistema finanziario, che li ha voluto proseguono a fare cassa, preoccupandosi di difendere i privilegi della litigiosa classe politica, così da evitare le sfiducie. Se Monti avesse dovuto fare una brutta fine non ci sarebbero state le astensioni fatto salvo il numero legale, si sarebbe votato contro ed avendo il Governo posto la questione di fiducia sulla legge di stabilità, tutti a casa. Invece No! Tutti li a lottare ed è per questo che questa volta Silvio Berlusconi non merita il voto, perché forse per la prima volta ha fatto il politico e non l’imprenditore, perché ha tradito il sogno che egli porta con se, il sogno degli anni ’80 che ha affascinato ed affascina gran parte degli italiani, fatto di gingle rassicuranti, manager rampanti, telegatti e paillettes, tredicesime e spumanti. Tutto è scomparso, le signorine dei telegatti eleganti ed educate sono diventate puttanacce da olgettina, i gingles rassicuranti di una politica all’americana sono oggi i beceri latrati di un frustrato Emilio Fede e di una sguaiata Santanchè, quanto a spumanti e tredicesime chiedete agli italiani. Avrebbe dovuto lottare o almeno far finta di farlo, avrebbe dovuto affossare Monti senza cedere alle lusinghe del mondo finanziario, avrebbe dovuto eliminare quei quattro infingardi deficienti alla LaRussa ed alla Crosetto, invece se li è portati dietro atteso che oggi gli hanno voltato ugualmente le spalle perché si sono resi conto di non poterlo pugnalare. Il mascherone di 60 anni in reltà di primavere ne ha 76, ha fatto il suo tempo e soprattutto è diventato un politico, non piace più. Porterà a casa il suo 13% alle prossime elezioni, ma non avrà la forza e le armi nemmeno per lottare. Avresti dovuto mollare tutto Silvio, avresti potuto fare il saggio consigliere, finirai come tanti quando sapesti iniziare come pochi. Quanto a noi italiani in bocca al lupo a tutti e quando voterete, mano alla coscienza!